L’educazione parentale tutela e accresce la salute emotiva del bambino. La scienza dello sviluppo ha individuato nelle emozioni , nella propria percezione del se e dell’altro, il centro dell’apprendimento e del comportamento , compreso il benessere e lo sviluppo della mente. I bambini hanno bisogno di avere un cuore tenero, in grado di essere facilmente toccato e commosso da ciò che li circonda. Quando i bambini non hanno una sana relazione con i propri genitori o sono prematuramente sottoposti ad una socializzazione forzata e continua che li porta ad un’interazione tra pari che spesso è dolorosa, essi decidono di nascondere la loro vulnerabilità, desensibilizzandosi . E’ come se perdessero i loro sentimenti , questo è vero sopratutto per quelli che sono più fragili.
I bambini educati a casa, grazie alla forte relazione che instaurano con le persone che si prendono cura di loro, hanno un cuore più vivo e compassionevole ed è quindi molto più probabile che essi possano realizzare, crescendo, il loro pieno potenziale come esseri umani.
Ciò che credo sia lo scopo principale dello sviluppo è, per i bambini, di diventare loro stessi , ovvero di saper vivere indipendentemente dagli attaccamenti del momento, conoscendo a fondo la propria mente e perseguendo i propri obiettivi. Purtroppo l’interazione tra coetanei senza la presenza degli adulti, o con una controllo superficiale come avviene per esempio nelle scuole, schiaccia l’individualità e mina l’emergere di una vera personalità . Come Jean Jacque Rousseau scrisse più di 200 anni fa: la propria individuazione, il “conoscere se stessi” , richiede un lungo periodo di gestazione, in un contesto amorevole e in rapporto costante con il genitore. La personalità deve essere home-made (fatta in casa) ed è anche per questo che io non delegherei la crescita dei miei figli alle istituzioni.
La propria individualità cresce in un contesto di cura e attaccamento alla propria famiglia di origine. Se desideriamo che i nostri figli realizzino il loro vero potenziale dobbiamo tenerli con noi fino a quando essi non sappiano camminare sicuri sulle proprie gambe rimanendo loro stessi nonostante il contesto nel quale si trovano.
Un bambino educato a casa che interagisce con i propri genitori, i fratelli e il proprio vicinato più che con i propri coetanei mostra self-confidence, rispetto per se stesso e autostima . Egli sa di far parte di un gruppo famiglia che necessita della sua presenza, che desidera la sua presenza e che dipende dalla sua presenza. Il risultato è un individuo indipendente , che dimostra un pensiero critico proprio e che non viene influenzato dalle opinioni dei coetanei.
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