Ma impara?!

A cura di Matteo Curto

“Come fate a sapere se vostro figlio sta imparando?”

Questa è una domanda che mi viene posta numerose volte dalle persone che non capiscono come funzioni la scuola familiare. La risposta più immediata è: tramite l’osservazione diretta .

Sopratutto nel caso in cui una famiglia scelga di fare unschooling e che quindi il genitore non si ponga come un insegnante rispetto al figlio, le incomprensioni riguardo al metodo e al controllo dei risultati si fanno estreme. Io mi ritrovo spesso a spiegare ciò che non faccio: non seguo un curriculum “preconfezionato”, non dedico ore specifiche della giornata all’insegnamento, non trasformo la mia cucina in una classe.
Mi piacerebbe ora raccontare cosa fanno i genitori homeschoolers:

  • Incoraggiano i propri figli a trovare delle soluzioni creative ai problemi che devono affrontare, insegnano che la collaborazione è un ottimo strumento.
  • Ascoltano e di conseguenza rispondono alle domande con attenzione e precisione.
  • Trovano risorse e scoprono informazioni utili che permettano ai figli di approfondire i propri interessi, qualsiasi essi siano. In altre parole sostengono e alimentano le loro passioni.
  • Mostrano ai propri figli, tramite le loro azioni quotidiane, i benefici che si ottengono mettendo in pratica qualità morali quali l’amicizia, la responsabilità e l’onestà.
  • Condividono la gioia dell’apprendimento attraverso letture, dibattiti e ricerche.

Qualcuno potrebbe ribattere che anche le famiglie che mandano i propri figli a scuola siano in grado di fare tutto questo, ma credo che sia estremamente difficile dato il poco tempo che i genitori e i figli passano insieme.
Il tempo pieno, i vari sport pomeridiani, i compiti a casa, la TV e i videogames assottigliano le ore dedicate allo “stare insieme” e fanno si che i bambini cerchino sempre più il conforto e il supporto del gruppo di amici piuttosto che del genitore, creando una barriera tra adulti e giovani che con il tempo diventa insormontabile.

Alcuni genitori mi chiedono quali test io faccia… Io rispondo che l e valutazioni non sono necessarie, anzi possono essere intrusive e controproducenti . Un genitore che fa scuola familiare ha il proprio figlio sotto gli occhi tutto il giorno e non è sviato dal suo compito di osservatore come può esserlo invece un insegnante che, non solo ha una classe di venti o trenta bambini da seguire, ma che deve anche utilizzare molto del suo tempo per assolvere a compiti che non hanno nulla a che fare con l’educazione. Una neo mamma può facilmente descrivere i progressi del proprio bambino, il primo sorriso, i primi passi, una mamma homeschooler semplicemente continua a farlo!

Inoltre i bambini non sono automi che imparano a un ritmo costante . I progressi spesso arrivano dopo un periodo di immobilità o addirittura dopo un’apparente regressione. Se si valutasse un bambino prima del salto verso un ampliamento delle proprie conoscenze si rischierebbe di ricavarne un giudizio ingiusto e fuorviante. La crescita intellettuale di ciascuno di noi segue una strada personale e misteriosa, cercare di catturarla sarebbe un gesto immorale.

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