I più grandi della nostra famiglia hanno visitato ieri il Binario 21 della Stazione Centrale di Milano ( Memoriale della Shoah di Milano ). Nicholas, il più piccolo del gruppo ha 10 anni e, con una buona preparazione fatta nei giorni passati, sono tutti riusciti a comprendere – per quello che si possa comprendere – il dramma ricordato in questa settimana. E’ un ottima alternativa alla museificazione della più grande tragedia del Novecento e tale alternativa è un linguaggio multimediale immersivo , come quello che abbiamo visitato.
Siamo entrati nei vagoni.
Quando abbiamo visto insieme La Vita è Bella , Benjamin (6), che ha sei anni e che non ha seguito tutto il film, ma ha immaginato che il “gioco” della vincita del carro armato fosse vera! E’ stato tristemente dolce, vedere come lui non potesse capacitarsi degli avvenimenti e che avesse “giocato” con il protagonista del film a contare i punti per avere il tanto desiderato premio. Benjamin è un amante dei modellini di carro armato, proprio come il protagonista Giosuè.
In ricordo dei testi ebrei bruciati dai Nazisti.
Voi come affrontate un argomento così delicato? Da quale età? Se vi va raccontateci come state vivendo questo momento.
Stiamo anche ri-leggendo (o leggendo per alcuni) Maus , che è un romanzo a fumetti di Art Spiegelman ( Link Amazon ), ambientato durante la seconda guerra mondiale ed incentrato sulla tragedia della Shoah, sulla base dei racconti del padre dell’autore, un sopravvissuto al Campo di concentramento di Majdanek e a quello di Auschwitz. Thomas di quasi 14 anni ha trovato questo romanzo più “crudo” di Shindler’s List, il famoso film del 1993 diretto da Steven Spielberg e interpretato da Liam Neeson.
Il legame tra memoria e impegno contro l’indifferenza è un tema molto presente nelle parole di chi è sopravvissuto all’Olocausto. Il parallelo con le navi cariche di migranti di oggi e le centinaia di migliaia di ebrei che sul finire degli anni ’30 scappavano dalla Germania nazista, è una questione delicata e complessa, che io credo valga la pena affrontare con i nostri figli che fanno homeschooling. Certamente tenendo conto delle profonde differenze tra queste due tragedie, con lo scopo di cercare di capire cosa possiamo imparare dal passato per l’oggi.